Introduzione Mentre le cronache energetiche italiane si concentrano su singole Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) particolarmente estese o innovative, un attore determinante della transizione energetica in Sardegna lavora con determinazione, visione e metodo. L’Associazione Elettrica Sarda (AES), attraverso un modello distribuito e replicabile, ha promosso più comunità energetiche di qualsiasi altro soggetto sull’isola. Questo dossier ha l’obiettivo di restituire un quadro realistico della sua azione e della sua rilevanza.

1. Il modello operativo dell’AES L’AES non si limita alla costituzione di una singola comunità energetica: opera come facilitatrice territoriale, formatrice, accompagnatrice e soggetto tecnico. La sua azione punta a:

  • Attivare CER in piccoli e medi comuni, spesso marginalizzati nei grandi investimenti energetici;
  • Coinvolgere cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni in processi partecipati e informati;
  • Offrire modelli giuridici e tecnici replicabili in tutto il territorio regionale;
  • Rafforzare l’autonomia energetica e ridurre la povertà energetica locale.

2. Le comunità promosse: una rete capillare Ad oggi, l’Associazione Elettrica Sarda ha promosso o contribuito attivamente all’avvio di CER nei seguenti comuni:

  • Pabillonis
  • Oristano
  • Iglesias
  • Musei
  • Solarussa
  • Villamar
  • Tramatza
  • Stintino
  • Porto Torres
  • Luras
  • Ottana
  • Sarule
  • Macomer
  • Olbia
  • Burcei
  • Monastir
  • Ortueri
  • Cuglieri
  • Silanus
  • Nuxi
  • Elmas
  • e tanti altri in fase avanzata di costituzione

Queste iniziative coinvolgono decine di amministrazioni locali, centinaia di cittadini e imprese, e contribuiscono a costruire una nuova cultura energetica fondata sulla cooperazione.

3. Il confronto con altri modelli Mentre alcune comunità singole (come la CER ECCAS o quella di Ussaramanna) si distinguono per dimensioni o numero di aderenti, l’AES si distingue per l’ampiezza della propria azione in termini:

  • di diffusione territoriale;
  • di capacita di replicazione del modello;
  • di sostenibilità istituzionale e tecnica.

4. Collaborazioni strategiche AES collabora con università, enti di ricerca e istituzioni regionali, contribuendo anche a progetti di scala sovralocale come l’ecosistema dell’innovazione e.lNS e iniziative promosse nell’ambito della transizione energetica sarda.

5. Una leadership da riconoscere Alla luce di quanto emerso, si propone l’adozione di un nuovo sistema di contabilizzazione e valutazione dell’impatto delle CER, che includa anche il ruolo dei soggetti promotori, come AES, nei seguenti termini:

  • Numero complessivo di CER attivate/promosse;
  • Beneficiari coinvolti (privati, imprese, enti locali);
  • Comuni interessati;
  • Valore sociale e replicabilità del modello.

Conclusioni L’Associazione Elettrica Sarda non è solo una delle tante realtà attive nel mondo delle CER: è, di fatto, il soggetto più dinamico e diffuso nel contesto sardo. Riconoscere il suo ruolo significa promuovere un modello che funziona, che parte dal basso e che può diventare riferimento a livello nazionale. Consulta la Mappa aggiornata delle CER promosse dall’Associazione Elettrica Sarda.

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