Con l’obiettivo di accelerare il processo di transizione ecologica e di indipendenza energetica è stato emanato il bando PNRR “Parco Agrisolare” per sostenere “gli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori, rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento”. Si tratta di un’occasione unica per la Sardegna e per il perseguimento dell’indipendenza energetica. Vediamo nel dettaglio i contenuti del provvedimento governativo.

Cosa finanzia il bando?

  1. Intervento principale e obbligatorio: acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici, sui tetti di fabbricati suddetti, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.
     Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
  2. Interventi facoltativi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:
     rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
     realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
     realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.

Chi sono i beneficiari?

  • Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  • Imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO (i codici ATECO
    ammissibili saranno precisati nel Bando);
  • Indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che
    svolgono attività di cui all’articolo 2135 del cc e le cooperative o loro
    consorzi di cui all’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio
    2001, n. 228.
    Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi
    un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000,00.

Quali sono le spese ammissibili?

Gli interventi ammissibili all’agevolazione, da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, devono prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.
Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:
a. Rimozione e smaltimento dell’amianto (e, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
b. Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche
destinazioni produttive del fabbricato;
c. Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo,
il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria.
Per la realizzazione di impianti fotovoltaici:

  1. acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di
    gestione, ulteriori componenti di impianto;
  2. sistemi di accumulo;
  3. fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla
    realizzazione degli interventi;
  4. costi di connessione alla rete;

fino a un limite massimo di euro 1.500,00/Kwp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, anche in considerazione delle dimensioni complessive dell’impianto da realizzare e delle correlate economie di
scala, e fino ad ulteriori euro 1.000,00/Kwh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non può eccedere euro 50.000,00.
Qualora siano installate colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a euro 1.000,00/Kw, secondo gli importi dettagliatamente individuati nel bando.


Per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria):

  1. demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, fino ad un limite massimo ammissibile di euro 700,00/Kwp.

La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a euro 750.000,00 (euro settecentocinquantamila/00), nel limite massimo di euro 1.000.000 (un milione) per singolo soggetto beneficiario.

Qual è in percentuale il contributo concedibile?

Per la Sardegna, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia corrisponde al 50%, per le altre regioni il 40%.

Le aliquote di aiuto su indicate possono essere maggiorate di 20 punti percentuali per:

  • i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;
  • gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita;
  • gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013.

Osservazioni personali al bando.

Come ho già avuto occasione di affermare, l’indipendenza energetica non è solo un obiettivo funzionale al contenimento delle spese correnti dei comuni, delle aziende e delle famiglie, ma può assicurare al territorio che la persegue un forte vantaggio di competitività, andando direttamente ad incidere sui costi di produzione di beni e servizi. Da questo punto di vista saluto con favore le iniziative dello stato (anche se ho già scritto che non condivido assolutamente il limite di installazione nei tetti, considerate le linee guida in senso opposto di Enea e CNR) ed il bando illustrato potrebbe fare la differenza assicurando quella accelerazione della transizione energetica che sinora è mancata, ma non posso sottacere il fatto che potrebbe non bastare se questo strumento non sarà debitamente inserito in un più vasto modello capace di moltiplicarne effetti ed efficacia.

Il modello deve tenere conto della massima ricaduta sul piano dell’autoconsumo, il vero elemento dirimente per incidere sulle attuali esorbitanti e speculative tariffe dell’energia elettrica, meglio realizzabile attraverso la costituzione di Comunità Energetiche, e deve trovare sostegno in altri strumenti come, ad esempio, la finanza privata, quella del mondo dei capitali, attualmente abbondante (così come ho suggerito per il settore dell’edilizia agevolata del 110%) perché ho forti dubbi sul fatto che il mondo bancario possa assicurare il dovuto sostegno ad un mondo produttivo che ha dovuto attraversare mille peripezie, che non è nemmeno uscito dagli strascichi della pandemia e che si trova per giunta nel pieno della crisi mondiale delle materie prime.

Per un modello perfetto, dunque, capace di generare sinergie e valore, al buon bando governativo aggiungerei sicuramente lo strumento delle Comunità Energetiche, adattissimo a massimizzare i vantaggi dell’autoconsumo di un settore, quello agricolo, che deve imparare in fretta a fare rete.

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