Oggi Vi presento una tesi che ha una valore particolare. Discussa appena qualche giorno fa dall’Ingegnere Davide Murgia, analizza con metodo scientifico l’impatto degli incentivi previsti dalla legge sulle Comunità Energetiche su una ipotetica configurazione di AUC, Autoconsumo Diffuso, cioè quella che potremmo definire, per meglio capirci, una Comunità Energetica condominiale.
Il lavoro, svolto sotto lo sguardo attento del prof. Emiio Ghiani del dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università di Cagliari, ha messo in evidenza alcuni elementi che meritano adeguate riflessioni. In particolare il lavoro ha sviluppato un ragionamento suffragato da dati e calcoli significativi e pienamente rappresentativi dell’attuale potenziale ruolo dei sistemi di accumulo nell’ambito delle configurazione CACER. I risultati non sono apparentemente confortanti, in quanto il puntuale calcolo dell’Ingegner Murgia ci restituisce il risultato inequivocabile di una scarsa sostenibilità economica dell’investimento in sistemi di accumulo, ma come diceva il mio saggio Nonno materno Efisio Pusceddu da Albagiara classe 1914, non tutti i mali vengono per nuocere e ogni medaglia ha il suo rovescio. Se infatti applicassimo il medesimo procedimento di calcolo in un sistema CACER dominato al’interno di un sistema SMART GRID le cose cambierebbero non poco perché i tempi di ammortamento, grazie al maggior valore ricavato dall’autocoonsumo fisico, si ridurrebbero di almeno un terzo. E questo significa solo una cosa, cioè che le Comunità enregtiche incentivate che sono spinte all’autoconsumo diffuso virtuale possono essere solo un passaggio transitorio, ma che nel futuro prossimo le CER saranno chiamate ad assolvere ad una preziosa funzione di bilanciamento del sistema elettrico attraverso configurazioni che diano priorità all’autoconsumo fisico. Ecco perché risultano fondamentali gli studi come quello dell’Ingegner Murgia: creano le premesse per portare avanti ragionamenti puntuali e realistici sgombrando il campo dalle illusioni e dalle leggende metropolitane. Da questo punto di vista l’Associazione Elettrica Sarda, la più grande CER della Sardegna, sta già lavorando su questi fronti preparandosi con coraggio alla secona e più stimolante fase nella quale le CER dovranno concorrere ad assolvere a funzioni di razionalizzazione ed efficientamento del sistema.
Di seguito potete leggere l’interessante tesi in parola.
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