Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=GuqkkzVWIEw – A2C – Consulenza Tecnica Specialistica

Che cos’è l’agrivoltaico? E quali benefici può portare ad un’azienda e all’ambiente? In effetti, l’agrivoltaico, o agrovoltaico oppure agro-fotovoltaico, è l’integrazione dei pannelli fotovoltaici nelle attività agricole. Si tratta di un fenomeno in forte espansione, che permette di migliorare i rendimenti energetici di un’azienda agricola e ridurre i consumi idrici. L’ENEA ha lanciato l’iniziativa Agrivoltaico Sostenibile In Italia uno dei fattori limitanti alla diffusione del fotovoltaico è la scarsità di superfici disponibili. Il nostro paese non ha un’elevata estensione superficiale: ci sono molte aree soggette a vincoli paesaggistici ed ambientali, altre sono completamente urbanizzate o destinate ad attività agricole. Pertanto, siamo obbligati ad optare per la copertura di edifici, fabbriche e infrastrutture con i pannelli solari e fotovoltaici. Per questa ragione, sta suscitando molto interesse l’agrivoltaico. In estrema sintesi, gli impianti fotovoltaici non vengono installati al suolo ma su delle strutture alte diversi metri e fissate al suolo. I vantaggi sono evidenti: in questo modo si può realizzare un parco fotovoltaico con una superficie ENORME senza occupare il terreno destinato alle coltivazioni. E difatti è possibile continuare a praticare l’agricoltura sotto questa infrastruttura con il fotovoltaico. Ovviamente parliamo di impianti progettati e realizzati appositamente allo scopo, quindi perfettamente integrati e compatibili con le pratiche agricole e la movimentazione di macchinari pesanti. Impianti tanto estesi permettono spesso alle aziende agricole di diventare autosufficienti per quanto riguarda la produzione e il consumo di energia elettrica. Ma c’è di più: la copertura influenza anche la distribuzione dell’acqua piovana, l’ombreggiamento la temperatura AL SUOLO. Cioè la copertura mantiene più bassa le temperatura di suolo e piante durante il giorno. Di notte invece, le colture vengono protette da repentini abbassamenti della temperatura. Durante i periodi più caldi dell’anno, i pannelli mantengono fresco il suolo limitando grandemente l’evaporazione di acqua, riducendo lo stress delle piante e i consumi idrici. Tenendo in considerazione la differente risposta delle varie coltivazioni alle condizioni di illuminazione, umidità e temperatura, ci sono alcune colture che sono da preferire rispetto ad altre e in qualche caso si può anche incrementare la resa. Ciò è particolarmente utile al Sud Italia, dove in molte aree la dotazione idrica disponibile è molto limitata. Ci sono state diverse sperimentazioni e studi che hanno dimostrato che l’ombreggiamento dei pannelli non riduce affatto la resa dei suoli. Anzi, in determinati casi può aiutare a migliorarla. Il primo a mettere in luce questi aspetti fu il fisico tedesco Goetzberger, che nel 1981 pubblicò un articolo che si intitolava “Patate sotto i pannelli”. L’agrivoltaico potrebbe anche essere un incentivo a riprendere terreni abbandonati, poiché la vendita di energia elettrica può essere decisamente remunerativa. L’agrivoltaico è una opportunità. Non è utilizzabile dappertutto perché dipende dalle colture, ma può far aumentare la resa e nel contempo rendere l’azienda autosufficiente dal punto di vista energetico. Se può interessare L’ENEA ha lanciato l’iniziativa Agrivoltaico Sostenibile, aperta ad imprese e enti pubblici che permette di condividere il know-how per lo sviluppo di progetti e creare opportunità di business nell’ottica comunque della lotta al cambiamento climatico. L’obiettivo è un incremento di 30 GW della potenza installata di pannelli fotovoltaici. Come si può leggere sul sito di Agrivoltaico Sostenibile: “Se solo lo 0,3% dei terreni agricoli italiani fosse coperto da impianti solari, il 50% degli obiettivi del Piano energia e clima sarebbe soddisfatto”. Concludo citando una frase di Eisenhower: “L’agricoltura sembra facile quando sei lontano migliaia di chilometri dal campo di grano.”

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